Maschera nasale: a cosa serve e come sceglierla

Le maschere CPAP sono dispositivi utilizzati per la somministrazione della terapia CPAP (Continuous Positive Airway Pressure, vale a dire Pressione Positiva Continua delle vie aeree) a quelle persone affette da una o più patologie che comportano difficoltà nella respirazione.

La terapia con maschera nasale CPAP è soprattutto conosciuta per il suo utilizzo nella sindrome delle apnee notturne, ma i suoi impieghi sono decisamente più vasti; è tipico per esempio il suo utilizzo nella broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), nelle difficoltà respiratorie causate dalla SLA (quando la malattia interessa i motoneuroni che controllano i muscoli respiratori si ha un difetto più o meno marcato dell’espansione polmonare) o dalla sclerosi multipla, nell’edema polmonare cardiogeno, nei traumi della parete toracica, nella polmonite con ipossia persistente ecc.

Si ricorre alla ventilazione con maschera CPAP anche nella fase di svezzamento dalla ventilazione meccanica assistita, una tecnica particolarmente invasiva perché richiede l’intubazione tracheale.

Maschera nasale CPAP: l’importanza della scelta

La maschera nasale CPAP è un dispositivo che nella gran parte dei casi deve essere indossato molte ore al giorno; nel caso di apnee notturne, per esempio, il paziente la utilizzerà per tutta la notte; in altri casi, addirittura, è necessario indossarla continuamente per tutto il giorno, fatti salvi i momenti della somministrazione dei pasti e dell’igiene personale.

Ben si comprende come sia importante scegliere un modello che coniughi efficacia (affinché la terapia raggiunga il suo obiettivo) e comfort (per minimizzare l’inevitabile disagio del paziente).

Qualche consiglio per scegliere il modello più adatto

La scelta del modello di maschera nasale CPAP dipende da diverse variabili: il modo di dormire (in posizione supina, prona, di lato, in modo agitato), il modo di respirare (con la bocca, con il naso, con entrambi), il portare gli occhiali, l’essere affetti da dermatite, da sensibilità cutanea o da allergie ecc.

I modelli di maschere nasali a disposizione sono diversi; in linea generale si possono suddividere in tre categorie: maschere nasali, maschere con olive nasali e maschere oronasali.

Le nasali sono il modello più diffuso, si indossano sopra il naso e sono fissate al volto da un laccio che passa dietro alla testa. Sono l’ideale per tutti coloro che dormono di lato e che tendono a cambiare spesso posizione durante la notte (sonno “agitato”). Non è la scelta migliore per chi soffre spesso di raffreddori o è affetto da allergie e tende a respirare anche con la bocca.

Le maschere con olive nasali sono un modello poco invasivo dotato di olive nasali da inserire direttamente nelle narici. Sono adatte a chi tende ad agitarsi durante il sonno e anche a chi deve indossare la maschera di giorno e porta gli occhiali. Non è la scelta consigliabile a chi soffre di sensibilità alle narici perché è un tipo di maschera che tende a peggiorare la loro secchezza; può inoltre facilitare eventuali sanguinamenti.

Le oronasali, dette anche facciali, sono più ingombranti, ma sono adatte anche a chi tende a dormire a pancia in giù, a coloro in cui è necessario un più alto livello di pressione e anche a chi soffre di secchezza della bocca.

La barba folta o la presenza di baffi possono rappresentare un problema perché l’aderenza potrebbe non essere perfetta e quindi potrebbero esserci fuoriuscite d’aria.

Tutti i modelli, a prescindere dalla scelta, devono essere anallergici, in particolar modo latex-free.

Con qualche prova e con l’aiuto di un esperto, viste le varie possibilità di scelta, non sarà particolarmente difficoltoso trovare il modello più consono alle proprie esigenze.