Don Luigi Bonollo e il Monastero di Cupacci
Nel mondo ecclesiastico e clericale esistono molteplici storie, tutte diverse tra loro ed ognuna delle quali con le sue peculiarità.
È sempre interessante venire a conoscenza delle motivazioni che hanno fatto sì che un uomo diventasse un Ministro di Dio.
Nel corso degli anni si è potuto spesso sentire di preti che hanno contrastato la mafia, i poteri forti o che semplicemente si sono configurati quale un punto di riferimento importante per la comunità del posto ove hanno operato perché sentivano forte nel cuore la chiamata a servire Dio attraverso il servizio agli uomini .
Ecco che nasce quindi spontaneo il desiderio di sondare le singole motivazioni che risiedono nel cuore dei tanti sacerdoti.
Tra le tante figure, spicca sicuramente quella di Don Luigi Bonollo.
Don Luigi Bonollo: una vita al servizio di Dio
Le storie come quelle di Don Luigi Bonollo sono all’ordine del giorno; tuttavia, è pacifico affermare che un amore così incondizionato e puro nei confronti di Dio, suscita sempre una curiosità non indifferente, che si sublima fino a diventare autentica ammirazione.
Il percorso religioso di Don Gigi Bonollo nasce ben quarant’anni fa, nella diocesi di Vicenza; dopo gli innumerevoli eventi che hanno condizionato in senso universale la sua vita, comprende che ciò che ama davvero è la vita monastica.
Prima di lanciarsi in quella che potrebbe essere definitiva senza timore di sbagliare una ”nuova avventura”, Don Luigi compie un cammino a Camaldoli dove ha occasione di sperimentare a tutto tondo la vita quotidiana che si svolge in un monastero, con tutti i suoi paradigmi.
Il passo successivo è caratterizzato dall’apertura del Monastero di Cupacci nei pressi di Foligno, dove Don Gigi profonde tutto il suo impegno e dove mette a frutto l’esperienza maturata nel suo periodo di studio e di formazione.
Don Luigi Bonollo e la sua comunità
Dopo tanti anni passati in un luogo, diventa quasi impossibile non creare in un modo o nell’altro un rapporto forte con la comunità religiosa che si amministra.
Tutti gli abitanti della Val Topina conoscono Don Luigi come una persona autentica, un sacerdote che si diletta anche nell’aggiustare un trattore o semplicemente nell’installare un impianto di riscaldamento in una casa.
La riconoscenza dei suoi parrocchiani, poi, non si è mai fatta attendere: invece di ricompense in denaro, Don Luigi Bonollo diventa un ottimo commensale, sia a pranzo che a cena.
In questo modo, tra un pasto caldo ed un altro, si ha la possibilità di parlare con lui, di confidarsi e di riparare anche le piccole crepe che spesso si presentano nella propria anima, e non solo quelle che compaiono sui nostri oggetti in casa.
Un sacerdote attivo a trecentosessanta gradi, quindi, che è diventato rapidamente una vera e propria ancora di salvezza per i suoi fedeli.
Allo stato attuale, Don Luigi Bonollo è il parroco moderatore dell’unità pastorale che corrisponde ad un totale di 6 parrocchie per una copertura di 35 km; ne consegue, quindi, che la sua importanza sul territorio sia realmente tangibile: basti pensare, infatti, che ogni settimana si trova in una parrocchia diversa, sempre pronto a sostenere i suoi fedeli con una parola di conforto o con una piccola azione concreta che ha un grande significato, specialmente per tutte quelle persone che si sentono abbandonate quotidianamente.
Il monastero di Cupacci: la sintesi di una vita dedicata al sacerdozio
Come accennato in precedenza, Don Luigi ha messo a frutto tutta l’esperienza maturata durante il suo percorso monastico, dando così vita al Monastero di Cupacci.
Per tutti coloro i quali abbiano desiderio di recarsi presso questo monastero, possono farlo tranquillamente tenendo conto però di alcuni fattori importanti.
Talvolta nella vita può accadere di avere bisogno di un periodo di riflessione, caratterizzato da un ascetismo quasi obbligatorio: solo in questo modo, infatti, si può avere l’occasione di mettere in ordine le proprie idee e di riprendere il proprio cammino spesso travagliato.
Al Monastero di Cupacci è possibile recarsi per un periodo di riflessione, così da entrare in contatto con tutti quelli che sono gli elementi importanti della vita.
Meditazione, introspezione, preghiera, riflessione: sono solo alcune delle attività che è possibile svolgere durante la propria permanenza al Monastero; tuttavia, abituati come si è oggi all’incedere pericoloso e spesso preoccupante della tecnologia, è quasi difficile riuscire a rinunciare a tutti quelli che sono i comfort tipici della propria quotidianità.
Un’esperienza del genere, dunque, mette l’uomo di fronte alle proprie debolezze, con l’intento primario di istruirlo a combatterle e a risolverle definitivamente.
La solitudine è sicuramente difficile da combattere, ma l’esperienza consolidata di Don Luigi dimostra che grazie alla pazienza e alla fede è possibile superare ogni ostacolo.
Attraverso anche un apposito percorso liturgico, poi, l’ospite ha l’occasione di soddisfare tutte le sue necessità in completa autogestione, unendo così l’utile e dilettevole.
In definitiva, quindi, Don Luigi Bonollo con gli anni è diventato un vero e proprio punto di riferimento per tutti i fedeli, grazie alla sua straordinaria abilità di parlare direttamente al cuore dei suoi fedeli.
La sua abilità nello svolgere tutte le faccende quotidiane, poi, hanno fatto sì che diventasse un cardine delle località montanare, spesso isolate e prive di tutti i comfort cui si è abituati normalmente.
Grazie solo a qualche pasto caldo da condividere con i suoi fedeli, poi, Don Luigi Bonollo è sempre pronto a dare una sua consulenza per qualsiasi tipologia di problema, senza mai sottrarsi a tutti quelli che sono i compiti ardui che la sua missione sacerdotale richiedono.