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Aste BTP: rendimento 7 anni ai minimi da novembre 2017

La notizia del crollo dei BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) con emissioni a 3 e 7 anni si è diffusa proprio in questi giorni. Prima di affrontare nello specifico la notizia, cerchiamo di capire meglio di cosa stiamo parlando.

Buoni del Tesoro Poliennali (BTP): cosa sono?

I Buoni del Tesoro Poliennali (BTP) sono certificati di debito che il Governo della Repubblica Italiana emette con aste regolamentate dalla legge n.941 del 27 dicembre 1953.
I BTP sono negoziati sul Mercato generale dei titoli di Stato per cifre superiori ai 2,5 miliardi in una forbice che può arrivare ai 3 miliardi di euro e corrispondono ad una quota di debito che lo Stato ha nei confronti dei cittadini i quali, fiduciosi dell’andamento economico statale, investono sulla “macchina” pubblica concedendo parte dei loro risparmi in cambio di una rendita stabilita all’asta.

Maggiore è la durata del credito, maggiore, di conseguenza, saranno gli interessi maturati. Scopriamo in questa guida quali sono i tassi di rendimento dei BTP da tre ad un massimo di sette anni. La domanda dei contribuenti per l’ultima asta è stata apprezzabile, domanda pari a 4,954 miliardi di euro, superiore alle aspettative.

Dal prezzo di emissione al crollo degli interessi: i rendimenti dei BTP sono inferiori alle aspettative

Con un prezzo di emissione pari a 101,53, gli interessi sono diminuiti da un precedente 1,05% ad un attuale 0,49%, un calo incredibile considerando che il collocamento precedente si è verificato nel mese di giugno. Si tratta di un calo netto verificatosi in un brevissimo lasso di tempo. La notizia ha scoraggiato diversi investitori.

La grande domanda ha coperto totalmente l’offerta, ma grande è stata la delusione per coloro che s’aspettavano di confermare la performance di un mese fa.

Ciò vale per il collocamento a tre anni, ma non solo: anche per l’asta di collocamento relativa al periodo di sette anni la performance ha segnato un calo d’interesse complessivo, con un prezzo d’emissione pari a 105,78 euro.

La domanda relativa alle richieste di BTP da tre a sette anni è stata pari a 4,257 miliardi di euro, la quale copre ampiamente i 2,5.

La notizia come va considerata?

Ovviamente ogni asta, ogni collocamento di Buoni del Tesoro Poliennali merita una riflessione dato che la maggior parte del denaro investito proviene da fonti di investitori collettivi, fondi comuni, quindi supportati da esperti del settore.

Le analisi, in tal senso, confermano una sorta di tendenza alla fiducia nei confronti della ‘Macchina Pubblica’, delle manovre economiche del Governo: se la domanda è dinamica significa dire che la fiducia è elevata. Ciò significa che gli investitori credono nelle funzioni economiche proposte dalle manovre sul lungo periodo, nonostante i rendimenti economici siano bassi.

Parliamo quindi degli yield più bassi dal novembre 2017, quasi due anni nei quali il certificato a lungo termine ha sempre incrementato la sua aliquota d’interesse, complice una domanda inferiore. Attendiamo fiduciosi dati conseguenti che certifichino ed attestino una sorta di ripresa per l’economia statale e, di conseguenza, di tutto l’apparato produttivo che compone il Prodotto Interno Lordo.